3 apr 2008

Perchè la lavanda...

La Lavandula Officinalis è abbondantemente coltivata soprattutto in Provenza, dove si possono ammirare diverse varietà, tutte stupefacenti che oltre a permeare l’aria con la loro deliziosa fragranza, donano una nota di colore al paesaggio. Nel mese di agosto sono numerose in questa regione francese le feste della lavanda, tra cui una delle più accattivanti è quella di Valreas. Il primo sabato e il primo lunedì d'agosto, al tramonto, immensi carri coperti di fiori sfilano lungo le strade della cittadina inebriando il pubblico con l'essenza di lavanda, la distribuzione di bouquet e animazioni folkloristiche.
Due sono le specie attualmente coltivate in Italia: la Lavanda vera (Lavandula officinalis) e il Lavandino (un ibrido tra la Lavandula officinalis e la Lavandula latifolia). Negli ultimi anni la coltivazione della lavanda è in lieve aumento, anche in considerazione di un altro prodotto, oltre all’olio essenziale, che il lavandeto è in grado di fornire: il miele. Il profumo della lavanda, infatti, attira le api producendo un ottimo miele aromatico, prodotto raro e pregiato.

Periodo balsamico:
Si raccoglie il fiore a giugno-luglio

Parti della pianta da utilizzare:

Principalmente le sommità fiorite, ma anche le foglie.
Le infiorescenze si raccolgono all’inizio della fioritura, in giugno-luglio, recidendole alla base.
Le infiorescenze si fanno seccare, in mazzi, all’ombra; quando i fiori sono ben secchi, si separano facendo passare l’infiorescenza fra le mani.
Si conservano in recipienti di vetro al riparo dalla luce, oppure per sacchetti profumati.

La Lavanda nella storia:
La storia del suo uso si perde nella notte dei tempi: già gli antichi Romani erano soliti profumare l'acqua del bagno con i suoi fiori ed è, infatti, dal latino “lavare” che deriva il suo nome.
Oltre ad essere amata per le sue proprietà rinfrescanti e profumanti, Plinio il Vecchio la descrive come una delle erbe curative più utilizzate dell’epoca. Nel Medioevo era utilizzata specialmente la Lavandola Stoechas con cui veniva preparato un medicinale chiamato appunto Sticadore utilizzato per crampi intestinali, nausea vomito e singhiozzo. Durante il periodo Elisabettiano la Lavanda inizia il suo periodo di gloria nel campo della profumeria, a tutti è noto il più famoso profumo inglese “The Lavender”. All’epoca, inoltre, le dame cucivano sacchetti contenenti fiori di lavanda all’interno delle loro sottane ed è da quest' usanza che ancor oggi si inseriscono sacchetti di lavanda tra la biancheria. Il beneficio di questo atto non sta solo nel lasciare un gradevole aroma sui tessuti ma anche come sistema anti-tarme. Arrivando al XX Secolo, bisogna ringraziare la Lavanda per aver dato spunto a René Maurice Gattefossé, il padre dell’Aromaterapia moderna, ad iniziare i suoi studi sugli oli essenziali. Nel suo libro Aromathérapie del 1937 Gattefossé narra come durante uno dei suoi esperimenti si ustionò gravemente una mano.
Sapendo che in medicina la lavanda veniva utilizzata per lenire le scottature e l’infiammazione, immerse immediatamente la mano in un recipiente contenente olio di lavanda che si trovava sul suo bando di lavoro. Rimase così sbalordito ed impressionato dai risultati che iniziò ad analizzare altre piante officinali e a studiarne le proprietà terapeutiche.
La leggenda racconta poi che i guantai di Grasse, in Provenza, che usavano l’olio di lavanda per profumare i loro pellami, fossero immuni dalla peste.
Più pratico l’utilizzo che ne fu fatto durante il Rinascimento: grazie alla sua ricchezza di resine, per i pittori fiamminghi divenne un ottimo diluente dei colori.
Protagonista dei paesaggi mediterranei.
Insostituibile amica nei cassetti della nonna.
Forse meno noto è il fatto che l'usanza di mettere la lavanda nei cassetti era parte di un rituale che si potrebbe definire magico: particolare doveva essere la posizione del sacchetto e la cucitura che lo chiudeva.
Talvolta i sacchettini venivano portati al collo come portafortuna.
I gambi, invece, si possono bruciare come l’incenso.
I fiori freschi tengono lontane le zanzare.

Leggende:

Per gli antichi Greci il suo nome era nardus, da Narda, città siriana prossima al fiume Eufrate, da dove si credeva avesse origine. I Romani invece la chiamavano asarum, da asp, un serpente che, secondo le leggende popolari, vi si nascondeva per tendere agguati, questa la ragione per cui non venne mai utilizzata per farne ghirlande.
In Francia si racconta di una bellissima fata « Lavandula », che aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, nata fra le lande selvagge della montagna di Lure.
Un giorno si mise a cercare un bel posto per andare a vivere e cominciò a sfogliare il suo libro dei paesaggi, si fermò sulla pagina della Provenza e si mise a piangere alla vista di quelle povere terre incolte : delle calde lacrime caddero sulla pagina, macchiandola.
Volendo nascondere il danno causato, la fata si asciugò gli occhi blu, ma ottenne l’effetto contrario perchè delle minuscole goccioline si sparsero di nuovo sulla pagina. Disperata, la fata tirò un grande tratto di cielo blu sulla Provenza per dimenticare tutte le macchie.
A partire da quel giorno, la lavanda cresce in quelle terre e le bionde fanciulle del posto hanno nei loro occhi blu delle scintille cangianti color lavanda, soprattutto quando in estate, al calar della sera, si mettono a guardare il cielo metallico che scende sui campi di lavanda in fiore.

Proprietà ed usi della Lavanda:

Fin dai tempi antichi l’olio essenziale di lavanda è stato considerato tra i più versatili ed utili sia per gli adulti che per i bambini, per malattie che per casi d' emergenza. Le infiorescenze e le foglie della lavanda sono molto ricche (1%-5%) di un olio essenziale volatile dalla composizione molto complessa, costituito da vari alcol terpenici e dai loro esteri. Il più importante di questi è il linalolo, l’essenza responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda:

  1. Sedativa e riequilibrante del sistema nervoso centrale e vegetativo: si raccomanda in casi di nervosismo, nevrastenia, ipertensione, palpitazioni e, in generale, in tutti i casi di malattie psicosomatiche.Il colore stesso della Lavanda è considerato il colore del silenzio, della calma e della tranquillità. È il colore della contemplazione e della spiritualità. Questa pianta è particolarmente indicata per i bambini iperattivi o che dormono male. In questo caso, risulta molto efficace mettere alcune gocce d' essenza di lavanda sul cuscino del letto o su un fazzoletto posto vicino al viso del bambino.
  2. Digestiva: esercita un’azione antispastica e carminativa (antiflatulenta) sul condotto digestivo, e inoltre ha un effetto aperitivo, facilitando la digestione. Poiché l’essenza di lavanda possiede anche proprietà antisettiche, dà ottimi risultati in caso di coliti (infiammazioni dell’intestino crasso).
  3. Antireumatica e antinfiammatoria: applicati esternamente, l’acqua, l’olio e l’essenza di lavanda sono molto efficaci per calmare i dolori reumatici, sia d' origine articolare sia muscolare, come i dolori artrosici del collo o della schiena, l’artrite gottosa, il torcicollo, la lombaggine, la sciatica, ecc. Sono, inoltre, molto efficaci in caso di lussazioni, distorsioni, contusioni e stiramenti muscolari.
  4. Antisettica e cicatrizzante: l’infuso di lavanda si utilizza per lavare ulcere e ferite infette, poiché le aiuta a rimarginarsi rapidamente. L’olio di lavanda allevia il dolore nelle bruciature e disinfiamma le irritazioni dovute a punture d' insetti.
  5. Balsamica: l’essenza viene assunta per inalazione o vapori, per accelerare la cura di laringiti, tracheiti, bronchiti, catarro bronchiale e raffreddori.
  6. Rilassante e riposante: in seguito a lunghe camminate, dopo un intenso esercizio fisico o quando si avverte una grande stanchezza, un bagno caldo con acqua o essenza di lavanda aiuta a riattivare la circolazione e a eliminare la sensazione di affaticamento.L’effetto aumenta se al bagno si fa seguire anche una frizione da effettuare con un panno di lana imbevuto d’acqua, d’olio o di essenza di lavanda.

Si può utilizzare inoltre in:

Cosmesi
L'infuso di lavanda si usa in cosmesi sia per lavare i capelli grassi sia per profumare il bagno.
Per combattere la cellulite e ammorbidire la pelle niente di meglio di un bagno aromatico.
Fate bollire in 1 litro d’acqua 50 gr. di fiori di lavanda per 10 minuti, spegnete e lasciate raffreddare ; filtrate e aggiungete questo decotto all’acqua del bagno.
Rimanete immersi per almeno 15 minuti.
Lo stesso decotto sotto forma di impacco, è indicato per pelli irritate dal freddo e dal sole.

Culinaria
Si presta poco in preparazioni culinarie dato il suo sapore ed odore particolarmente intenso. Può essere usato in piccolissima quantità assieme ad altre erbe aromatiche quali in timo, la maggiorana, l´ origano, il dragoncello dando un tocco in più ad intingoli ed arrosti. Ottimo per aromatizzare dolci.

Magia
Per le sue virtù difensive e purificatrici rientra nella composizione di numerosi incensi.
È molto attiva negli incantesimi di attrazione (successo e fortuna), negli incantesimi di protezione ma anche nel combattere e nel creare i legamenti d’amore.
Può essere messa nei cuscini per assicurare sonni tranquilli e sotto forma di sacchettino (talismano) serve per scacciare la malinconia e le preoccupazioni.
 

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